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VillanovadelGhebbo

Villanova del Ghebbo

Villanova del Ghebbo è un paese di 2190 abitanti della provincia di Rovigo. È situato lungo la riva sinistra dell’Adigetto, corso d’acqua che fu per secoli una importante via fluviale, e confina con Lendinara, Lusia, Fratta Polesine e Costa di Rovigo. Il territorio comunale, interamente pianeggiante è posto all’altitudine media di 9 m. sul livello del mare, copre una superficie di circa 12 kmq. ed è bagnato, oltre che dall’Adigetto, dalla Rezzinella e dallo Scolo Ceresolo. Non si hanno notizie certe sull’origine di Villanova del Ghebbo, ma data la sua posizione attigua a zone (es. Fratta Polesine) ove recenti ricerche archeologiche hanno rilevato numerose testimonianze paleovenete, oltre che romane, si possono congetturare anche per la nostra località remote ascendenze.

I primi documenti, tuttavia, sono di molto posteriori e risalgono al 727, quando gli abitanti costruirono la chiesetta di San Zenone, in località Valdentro e la borgata fu denominata Villa San Zenone. La chiesetta fu distrutta (918?) da una rovinosa rotta che disalveò l’Adige e formò il letto dell’Adigetto; fu ricostruita a sinistra del nuovo corso d’acqua, nel 1077. Ad oggi è ancora nota come “a sol da piena gòtto” o “da gòtto”: alludendo alla sua locazione a destra dal fiume; questo grazie al collocamento sul lato destro – quello del sole – rispetto al canale pieno d’acqua (termine usato in antichità nei paraggi di Venezia). Nel 1198 il territorio di San Zenone fu ceduto dai Ferraresi ai Veronesi che lo munirono di un castello, in località Gazzo o Ghebbo, perché confinava con un corso d’acqua detto Ghebbo. Ed è con il nome di Gazzo che il nostro Comune fu nominato fino al 1500; dopo tale data la comunità di Villanova fu definitivamente indicata come Villanova del Ghebbo. Ai primi del Duecento i Mantovani si appropriarono del Castello, che sarà, nel 1245, occupato e distrutto da Ezelino III da Romano, divenuto podestà di Verona. Da allora, Villanova seguirà le vicende di Lendinara; diverrà comune autonomo solo dopo Campoformio, ma delle sue vicende si sa poco perché quando infierirono le vicende napoleoniche, ai primi dell’Ottocento, gli archivi municipali furono distrutti. L’attuale chiesa costruita tra il 1762 e il 1800 e, per la sua imponenza ed eleganza architettonica, è monumento nazionale. Sul timpano della facciata si erge una statua del Patrono del paese. Villanova del Ghebbo ha un’unica frazione: Bornio, le cui origini sono anteriori al Mille.

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Documenti

Purtroppo la ricerca documentaria non ha prodotto risultati; l’Archivio del Comune di Villanova del Ghebbo, dove Giacomo Matteotti è stato eletto, non presenta documentazione.

Ma la ricerca continua…